L’abito resta l’abbigliamento più elegante per un uomo, sempre che linea, colore e tessuto siano quelli giusti, la caratteristica imprescindibile dell’abito da uomo è che sia di buon taglio.

Con “buon taglio’ intendiamo quella linea base utilizzata a partire dagli anni Venti del XX secolo, che, indipendentemente dalla moda e dalle tendenze, è ancora oggi considerata come uno standard internazionale da ogni sartoria e casa di confezioni di qualità, la linea di un buon abito dovrebbe essere “naturale”, ovvero far risaltare al meglio la figura di chi lo indossa ed essere modificata solo nel caso di reali problemi estetici.
In particolare, ci riferiamo alle spalle dell’abito. Per un uomo di costituzione magra e dalle membra sottili è più indicato un abito aderente privo di imbottitura sulle spalle, revers stretti e un pantalone attillato.
Anche nel caso di un uomo atletico e dalle spalle larghe non occorrerà imbottire le spalle e l’abito dovrà essere adattato alle proporzioni naturali della corporatura. E per quanto riguarda una costituzione robusta bisognerebbe evitare il più possibile che la linea dell’abito ingrossi la figura.
I colori tradizionali dell’abito sono il blu scuro, il grigio scuro o chiarissimo.
Oggi i tessuti sono molto più leggeri di un tempo, quando gli uffici erano riscaldati a carbone o non lo erano affatto. Il tessuto migliore per un abito è la lana pettinata, perché nessun altro materiale naturale risulta altrettanto elegante ed è più resistente alle sgualciture.
Dopo aver usato tanto diffusamente il termine abito, forse sarà il caso di accennare alla sua definizione: l’abito è un indumento che si compone di una giacca e un pantalone dello stesso tessuto.
Potrà sembrare un luogo comune, ma in realtà è una precisazione necessaria, perché fino alla fine dell’Ottocento l’uomo indossava il frac, la finanziera e, più tardi, la giacca a coda di rondine con panciotto e calzoni di tessuto diverso.
L’insieme unitario di giacca, panciotto e pantaloni, ovvero l’abito, veniva indossato solo in circostanze molto formali. Il suo uso come tenuta quotidiana da ufficio si affermò solo alla fine degli anni Trenta.
In un primo tempo, l’abito era dunque costituito dai pezzi giacca, pantaloni e panciotto; quest’ultimo a partire dalla Seconda guerra mondiale, è caduto in disuso, anche se non ancora del tutto scomparso, perché oggi in genere la temperatura negli uffici e troppo alta per permettere di indossare un altro strato di tessuto sotto la giacca.
La nostra presentazione dell’abito non sarebbe completa senza qualche cenno geografico. Patria dell’abito, come di tutta la moda maschile moderna, è I‘Inghilterra, dove negli anni Venti furono realizzati i modelli di base poi copiati e rielaborati in tutto il mondo.
Fino alla Seconda guerra mondiale, Londra era la capitale incontrastata della moda maschile, grazie ai sarti italiani, questo monopolio è ormai cosa superata.